Gianni de Lellis

avvocato cassazionista – giurista d'impresa – giornalista pubblicista – scrittore – artista digitale



Il cifrario di Barnes


Lorena e Jacopo sono in volo per Anna City, in Virginia, dove trascorreranno con il nonno materno, Thomas Morris, le consuete vacanze estive.

L’aereo che li sta conducendo a destinazione è costretto a un atterraggio d’emergenza, fortunatamente conclusosi senza incidenti, anche grazie all’intervento di Daniel che, con un atto di coraggio, mette in salvo Jacopo, bloccato sulla sua poltroncina mentre la fusoliera viene invasa dal fumo.

La spiacevole circostanza crea un legame tra i tre, tanto che Daniel, abitando non molto distante dal punto dell’atterraggio, offre loro ospitalità per la notte, considerata l’impossibilità di poter abbracciare il loro congiunto a breve per via della distanza che li separa.

Lorena e Jacopo accettano con piacere, inconsapevoli che il passato del loro nonno si sarebbe intersecato con il destino della famiglia di Daniel stesso. Da questo momento, una serie di eventi trasforma i tre ragazzi nei protagonisti della ricerca di un tesoro soprannominato “di Barnes”, in onore dell’autore dei misteriosi documenti crittografati che attendono una risoluzione da due secoli. Presto, però, l’amara scoperta dell’esistenza della banda di Jim Routless, spietata e disposta a tutto pur di impadronirsi di quel tesoro, fa diventare tutto più complesso e pericoloso. Lo scontro diventa inevitabile. I protagonisti riusciranno a mettere le mani sul tesoro?

Nota dell’autore

Il romanzo trae ispirazione dal cifrario di Thomas Jefferson Beale, creato nel 1822 per consentire il recupero di un notevole tesoro nascosto. Composto da tre documenti, l’enigma crittografico a essi associato è ancora oggi irrisolto.

Secondo quanto riportato nella lettera di istruzioni inviata da Beale, insieme ai tre documenti, a Robert Morris, suo amico fidato, si richiedeva che i suddetti fossero letti solamente nel caso in cui egli non fosse tornato entro i successivi 10 anni. Inoltre, Beale prometteva la successiva trasmissione della chiave di decodifica attraverso il servizio postale, chiave che però non giunse mai a destinazione, suggerendo l’ipotesi che Beale, forse, fosse deceduto prima di poterla inviare.

La vicenda, sebbene presenti diverse incongruenze, si basa quasi interamente su prove di circostanza e dicerie. Tuttavia, molti anni dopo, Morris, non essendo in grado di decifrare autonomamente i documenti, si rivolse a un conoscente che risolse il documento numero due individuando nei numeri in esso riportati le pagine e la posizione delle lettere corrispondenti nella ‘Dichiarazione d’Indipendenza degli Stati Uniti’, svelando così il messaggio nascosto.

Ma, nonostante i numerosi tentativi e l’uso di vari testi, non ebbe altrettanto successo con gli altri due documenti: il numero uno e il numero tre. Alla fine si arrese, rendendo tutto di dominio pubblico.

Non è stato semplice costruire la trama del romanzo, con i documenti da decifrare come fulcro. Pertanto, sfruttando la fantasia, ho affidato ai protagonisti l’arduo compito di risolvere l’enigma, non senza affrontare numerose difficoltà, tra cui lo scontro con la banda di Jim Routless.

Spero di avervi convinto.

Gianni de Lellis

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